Informazioni del Percorso
- Bellezza: 3
- Partenza: 45°55'17.8"N 9°27'02.6"E
- Durata: 04:20
- Quota: 1666 mt
- Dislivello: 836 mt
- Distanza: 12,5 km
- Tipologia: Escursionismo
- Difficoltà: EAI
- Stagione: Inverno
- Esposizione: Nord
Partiti da Moggio, veniamo salutati da tre cani dell'ultima abitazione prima del sentiero che si sviluppa in modo uniforme per tutto il tragitto. Dopo diverse decine di metri di dislivello, e un lungo tragitto nel sotto bosco, inizia la neve. Temerari come siamo abbiamo proseguito senza ramponcini ma indossarli non ci avrebbe certo fatto male. Superate le foppe notiamo, alla nostra sinistra, un monte aguzzo e affascinante: il monte Sodadura. Ignari di questa cima ci informiamo sul suo nome e sulla quota, rendendoci conto che potrebbe essere una bella meta (come, di fatto, scopriremo pochi giorni dopo). Passato praticamente tutto il tempo alla parete nord del monte, finalmente raggiungiamo lo Zucco di Desio, spalancandoci la finestra sopra Lecco. Da qui vediamo, non poco distante, il bivacco Locatelli (la nostra meta); la meravigliosa Lecco, la Grigna, il Resegone e tanto ancora. Proseguiamo fino a raggiungere la piccola cresta che si sviluppa poco prima del bivacco dove il vento si fa sentire. Giunti a destinazione, troviamo all'interno del Locatelli tre signori anziani della bergamasca. Con loro nasce una discussione: queste bellissime montagne della Valsassina sono appartenenti alle Alpi Orobie? Da lecchese volevo rivendicare la proprietà di queste fantastiche terre. Fermati per un pranzo veloce, iniziamo la discesa dove rincontriamo i bergamaschi. Qui veniamo a sapere che uno di loro aveva compiuto il giorno prima ben 83 anni e che, come tutti gli anziani che rimembrano il passato, facevano di corsa, in brevissimo tempo, tutte le montagne che si ricordavano. Ci suggeriscono anche di valutare il Pizzo Diavolo nelle Orobie che, attualmente rimane ancora un'idea. Lasciandoci alle spalle questo piccolo gruppo, ecco che rincomincia il sotto bosco. Dopo aver camminato/corso per tornanti su una strada lunga e monotona, raggiungiamo nuovamente Casere, dove avevamo parcheggiato l'auto.
- Ramponcini
Mappa